La Gioconda di Montecitorio: quando l' Arte diventa patria

Presentazione del Progetto Meridia: La Gioconda Torlonia in mostra

Redazione

7/24/20255 min leggere

Una nuova luce sulla Gioconda Torlonia di Montecitorio: studiosi internazionali a confronto in Senato per un percorso di ricerca, valorizzazione e divulgazione internazionale dell’opera.

I riflettori tornano ad accendersi su una delle opere più enigmatiche e affascinanti degli ultimi anni: la cosiddetta “Gioconda Torlonia”, un dipinto antico di scuola leonardesca che presenta forti affinità formali con la celebre Monna Lisa del Louvre. L’opera, da tempo custodita nella Sala Gialla di Montecitorio, è oggetto di nuovi studi e di un crescente interesse da parte del mondo accademico e culturale.Questa misteriosa variante del soggetto leonardesco si distingue per una straordinaria qualità pittorica, una tavolozza sfumata e uno sguardo che richiama, con varianti, l’iconografia della Monna Lisa. Il nome “Torlonia” si riferisce a una delle storiche collezioni private romane con cui l’opera è stata, in passato, associata. Per raccontarne la storia e aprire una nuova stagione di studi, la XVII° Commissione Arte dell’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree Fragili e delle Isole minori”, presieduto dall’On. Alessandro Caramiello, il 24 luglio, presso la prestigiosa Sala ISMA del Senato della Repubblica, ha promosso l’incontro dal titolo: “La Gioconda di Montecitorio: Quando l’Arte diventa Patria”.

A presiedere l’incontro, l’On. Alessandro Caramiello, Presidente dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”e il Senatore Orfeo Mazzella, componente dello stesso e l' On Stefano Candiani

A moderare il confronto tra gli esperti, è stato chiamato Luca Antonio Pepe, giornalista, scrittore e direttore di CentroSud24. Nella sua introduzione ai lavori, il presidente Alessandro Caramiello ha voluto ricordare come il giorno prima alla Camera, nel votare il bilancio di questo ramo del Parlamento, su iniziativa dell’Intergruppo, sia stato approvato un ordine del giorno (o.d.g. n.40), a firma del Vice-presidente Sergio Costa, con il quale finalmente si apre Montecitorio al mondo, consentendo una fruizione pubblica delle sale del Palazzo e delle tante opere d’arte e capolavori qui custoditi.

I lavori dell’incontro: gli interventi degli esperti

il Prof. Claudio Strinati, tra i più autorevoli storici dell’arte italiani, che ha aperto i lavori, introducendo l’opera, spiegandone la genesi, le caratteristiche e il dibattito tutt’ora in corso sulla sua effettiva paternità, illustrando tutte le diverse posizioni e ipotesi in campo, senza escluderne nessuna.Strinati ha, comunque, evidenziato come le difficoltà in questo senso dipendano, in principal modo, dal fatto che mentre la Monna Lisa del Louvre non è stata mai restaurata, quella di Montecitorio ha ricevuto un recente intervento di restauro e pulizia che, evidentemente, ne rende oggi ardua la comparazione.

E’ stata la volta della Prof.ssa Sara Taglialagamba, esperta internazionale di Leonardo da Vinci, che ha sapientemente ricostruito su base documentale la storia di appartenenza dell’opera a importanti collezioni romane, come quella di Cassiano dal Pozzo, puntualizzando come oggi persista un grande mistero circa la sua attribuzione e collocazione storica.

A seguire, l’intervento del Prof. Antonio Forcellino, storico dell’arte e restauratore dell’opera, che ha sottolineato le caratteristiche tecnico-pittoriche della Gioconda Torlonia e le assonanze con la più famosa Monna Lisa del Louvre, benchè un effettivo riscontro risulti allo stato assai difficile e complesso, in quanto quest’ultima, non essendo stata restaurata, cela particolari importanti nella figura della donna ritratta nel quadro (come nel caso delle dita delle sue mani) e del paesaggio sfocato che si intravede sullo sfondo. La difficoltà di comparazione riguarda, tra gli altri elementi pittorici presenti, le caratteristiche ed il tono dei colori utilizzati, che nell’opera restaurata di Montecitorio appaiono, evidentemente, più netti e vivi, mentre più scuri (per effetto del tempo e dello stato di conservazione dell’opera) e morbidi in quella del Louvre.

Importante è stato anche l’intervento del Prof. Antonello Di Pinto, che ha ricordato tutte le iniziative assunte finora dalla Commissione Arte, plaudendo all’attenzione che l’Intergruppo parlamentare ha voluto prestare alla valorizzazione dell’arte pittorica e alle tante opere ancora nascoste (e, in qualche caso, abbandonate) nei palazzi istituzionali. Di Pinto ha ricordato anche le altre iniziative che la Commissione ha assunto per promuovere sul territorio e nelle aree più fragili del Mezzogiorno l’arte e la conoscenza delle opere più famose del patrimonio artistico italiano, come nel caso della mostra itinerante di quel capolavoro dimenticato de “Il Salvator Mundi”, opera attribuita a Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, uno dei pittori italiani della scuola emiliana del ‘600, andata in mostra nelle scorse settimane a Matera e adesso a Venosa.Antonello Di Pinto ha, quindi, proposto un progetto di “museo temporaneo”, che si sposterebbe in maniera itinerante nel Sud e nelle aree fragili, portando anche in periferia i capolavori più famosi dell’arte pittorica italiana, citando in tal senso l’iniziativa, assunta con il presidente Stefano Colucci, di voler intercettare alcune grandi opere, come quelle di Caravaggio (come nel caso del “Ragazzo morso dal ramarro”) e dei Caravaggeschi e portarlo in giro nelle aree interne più interne (come Matera, Venosa, Benevento), anche se per brevi periodi. In tal modo sarà l’arte a spostarsi dalle grandi città e dai grandi musei nazionali nelle periferie e non il contrario, così da consentirne una fruizione anche a questi territori, con tutti gli effetti positivi che possono in tal modo generarsi a livello economico e sociale, promuovendo la bellezza e la scoperta dei luoghi più lontani.

Molto apprezzati anche gli interventi di Roberta Delgado, restauratrice ed esperta in materiali pittorici e di Pietro Quattriglia Venneri, coordinatore della Commissione Arte, che hanno spiegato l’importanza dell’iniziativa presentata al Senato e gli obiettivi che la stessa Commissione si pone per la valorizzazione dell’arte pittorica italiana in tutte le sue variegate sfaccettature.Prezioso è risultato anche il contributo di tutti gli altri membri della Commissione Arte, partecipanti all’evento, tra cui quello di Michela Colucci, Responsabile Relazioni Istituzionali.

A chiudere i lavori, Stefano Colucci, Presidente della Commissione Arte ed instancabile promotore di iniziative artistiche sul territorio che ha annunciato l’intento di realizzare una mostra itinerante della Gioconda Torlonia, ideata per portare l’opera fuori dai palazzi istituzionali, avvicinarla al grande pubblico e favorirne l’ingresso nei circuiti degli studi internazionali, affinché sia oggetto di nuove indagini, confronti scientifici e riconsiderazioni attributive su scala globale.

Tra i presenti, alcuni componenti della sezione Cinema della Commissione, tra cui Barbara Bonanni e l’attrice e scrittrice agrigentina, Romina Caruana, volto noto della TV nella serie televisiva “Makari” ed autrice del terzo suo romanzo (“Pirandello mi fa un baffo”), recentemente presentato a Roma al Teatro Marconi.Il presidente Colucci, nella circostanza, ha dato conto anche delle altre iniziative che la Commissione sta promuovendo sul territorio, come quella della prossima mostra del “Salvator Mundi” del Guercino che, da Venosa, si trasferirà prossimamente a Benevento. L’evento di ieri alla Camera è stato un momento di vera celebrazione dell’arte e della bellezza, come patrimonio identitario, strumento di coesione e ambasciatrice dell’Italia nel mondo.La nomina del Presidente del Tavolo Tecnico dell’Intergruppo parlamentare

Nel corso dell’incontro, il Presidente Alessandro Caramiello ha formalizzato l’attribuzione della carica di Presidente del Tavolo Tecnico dell’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e isole minori” all’economista Giovanni Barretta, con il compito di coordinare il lavoro delle 20 Commissioni istituite al suo interno e quello dei circa 250 tecnici che ne fanno attualmente parte (esperti di alto profilo, tra cui accademici, economisti, giuristi, artisti, storici, scrittori, giornalisti, imprenditori, amministratori di enti locali, rappresentanti datoriali e del più ampio e variegato mondo delle professioni).